MERCHI Bernardo Giuseppe e Giacomo
(Brescia, 28 novembre 1723 - Parigi, 22 maggio 1793) e Giacomo (Brescia, 18 agosto 1726 - Parigi 1800 ca.). Rispettivamente primo e secondogenito (?) dei 17 figli di Giovita Merchi e Lucia Tartaglia, quest'ultima probabilmente imparentata con la famiglia del celebre matematico. Fratelli inoltre dello scultore Gaetano Merchi. Questi fratelli inseparabili, tanto da essere spesso confusi tra di loro, formarono una famosa coppia di musicisti diffondendo, insieme ai fratelli bresciani Domenico e Francesco Colla, l'uso del colascioncino (piccolo colascione montato con 2 o 3 corde singole accordate in 8° e 5°) e del mandolino bresciano, in tutta l'Europa della seconda metà del '700. La pratica di questi strumenti, purtroppo ancora oggi poco studiati, ha tratto in inganno numerosi studiosi attribuendo ai Merchi una errata origine napoletana. Tale ipotesi è smentita anche da una semplice visione delle stampe musicali, dato che Giacomo, il più noto fra i due, si definisce "da Brescia" nel frontespizio di alcune sue composizioni (op. 3, 9 ecc.). Nel programma del loro concerto tenuto a Rennes, in Francia, il 25 maggio 1751, sono annunciati come "due fratelli veneziani, musicisti da camera di sua Maestà il Re di Sardegna". Abbiamo notizie anche di altre esibizioni e precisamente a Francoforte sul Meno (1752) con 4 concerti (1752-53) Parigi (1753) e Londra dove Giacomo dà alle stampe alcune opere prima di stabilirsi stabilmente a Parigi. Le loro esecuzioni prevedevano l'utilizzo di vari strumenti a pizzico come il mandolino, il liuto, la tiorba bassa (?) ed il colascioncino, strumento del quale se ne attribuivano l'invenzione. Stranamente le enciclopedie musicali che vanno per la maggiore e lo stesso Baldo Calamusa, pubblicando per le edizioni Schott's l'opera terza, hanno ritenuto tutti e due i Merchi napoletani di nascita non badando che la stessa opera stampata a Parigi nel 1757 nel frontespizio dice chiaramente "Quattro duetti a due chitarre e sei minuetti a solo con variazioni composti dal Giacomo Merchi da Brescia". Nel 1796, scrivendo del fratello Gaetano, egregio scultore, Pompeo Molmenti aveva affermato che, tornato nel 1777 dalla Russia dove aveva cercato fortuna, si stabiliva a Parigi "dove aveva un fratello, Giacomo, musicista assai pregiato che lo presentò all'Accademia reale di musica". Le opere che compaiono nel catalogo a piè dell'opera 35 del 1777, sono tutte di Giacomo Merchi e constano di arie scelte dalle migliori opere comiche e romanze, arie da suonarsi sulla chitarra "en bonne humeur", minuetti, allemande, duetti per chitarre e violino, a due chitarre, per chitarra sola, per chitarra con accompagnamento di violino op. 21 ed op. 28, per mandolino e violino, trio per due violini e basso e due fondamentali ed importanti metodi per chitarra, l'op. 7 e la citata op. 35, documenti che, nella transizione della notazione, ricostruiscono la prassi esecutiva sulla chitarra. Nell'op. 4 abbiamo ancora l'intavolatura, sistema di notazione che ha i suoni indicati con numeri, lettere od altri segni, con trascrizione in notazione moderna, ma nel metodo dell'op. 7, in quarta pagina di prefazione. È abbastanza curioso notare come non sia presente la chitarra, strumento al quale Giacomo dedica la maggior parte delle sue composizioni, in totale 34 numeri d'opera, ed un metodo, l'op. 7, contribuendo in maniera determinante alla sua evoluzione organologica (da 5 a 6 cori, da doppi a singoli) preparandone la strada ad un definitivo consacramento come erede del liuto. (Collaborazione di Ugo Orlandi e Virginio Cattaneo). Giacomo pubblicò: "Le guide des ecoliers de guitarre on preludes aussi agreables qu'utiles sur tous le mode et le positions et les arpegenens avec de ans et des varations (opera 7)"; "Traite des agremens de la musique éxécutes sur la guitarre contenant des instructions claires et des exemples démonstratifs sur le pincer, le doigter, l'arpège, la batterie, l'accompagnement, la chte, la tirade, le martellement, le tri, la glissande et le son filé suivis de plusieurs airs, la plupart connus dont le dernier renferme dans 19 variations tous les agrèmes" (opera 35). Inoltre: " Choix d'airs des meilleurs operas comiques mélés de romances et vaudevilles avec accompagnamet de guitarre" (opere 8, 1, 13, , 18, 19, 20, 22, 24, 25, 26, 29, 30, 31, 34); "Choix de vaudevilles bandins, on la guitarre et bonne humeur" (opere 10, 16, 27, 32); "Airs en musique et tabladure, mles de paroles italiennes" (opere 4, 5, 6, 17); "Sonates de guitarre avec accompagnement de violon" (opere 21, 28); "Menuets et allemandes connus et variés" (opera 23); "Duo pour la guitarre et le violon" (opere 12, 33); "Duo pour deux guitarres et 6 menuets variés" (opera 3); "Duo pour la mandoline et le violon" (opere 2, 15); "Trio pour 2 violons on mandolines et basse" (opera 9). Roger Cotte ha fornito il seguente elenco di opere attribuendo a Giuseppe Bernardo (sic) quelle pubblicate a Parigi e a Giacomo quelle pubblicate altrove. Opere strumentali: 3 4 duetti, 2 gui, e 6 minuetti... con variazione, gui (n.d.); 5 6 trio, 2 vn, b (c1755); 9 Trios, 2 vn/mand, vc (n.d.); 12 6 duos, gui, muted vn (1764); 15 6 duetti, 2 mand/vn/tr viol (1766); 16 12 suonate, 6 for gui, 6 for 2 gui/gui, vn (London, 1766); 21 Pièces, gui, vn acc. (1769); 21 12 divertimentos, 2 gui/gui, vn (London, n.d.); 28 Pièces et duos, gui, vn (n.d.); 33 6 duetti, 2 gui/gui, muted vn, XXIX° livre de guitarre (1775). Vocali: 6 barcaroles italiennes, Iv, insts, bc (1755); 4 Raccolta d'ariette francesi ed italiane, Iv, gui (? 1760); Ariettes et vaudevilles nouveaux, Iv, gui (1760), identical to op. 4; 15 Scelta d'arietta francesi, italiane ed inglesi, Iv, gui (London, 1766); Livre(s) de guitare, opp. 6, 8, 10-11, 13-14, 18-20, 22-4, 26-7, 29-31, 34, 36 (1761-1780), incl. La guitarre de bonne humeur, Les soirées de Paris, Recueil d'airs avec accompagnement de guitarre Various pieces, F-Pc. Musiche di Giacomo Merchi sono raccolte nel Museo chitarristico di Brescia.

EB – Enciclopedia Bresciana di Antonio Fappani
Fondazione Civilità Bresciana
Brescia
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