Giuseppe Ramella
RAMELLA Giuseppe
(Pontevico, 25 dicembre 1873 - Milano, 29 dicembre 1940). Di famiglia nella quale la musica è largamente coltivata (il padre Luigi era musicista), compie i primi studi a Pontevico e a Cremona, quindi passa al Conservatorio G. Verdi di Milano, allievo del prof. Vincenzo Ferroni (composizione), e del prof. Polibio Fumagalli (organo), diplomandosi nel 1896 in composizione e presentando come saggio finale uno "Stabat Mater" e un "Salmo davidico" per soli coro e orchestra. Rimane in Conservatorio per perfezionarsi nello studio dell'organo, diplomandosi nel 1898. Al Conservatorio di Milano ottiene vivo successo con "Parafrasi del Salmo 117" per soprano, tenore, coro e orchestra. Nel 1897 è organista ad Asola e gode intenso successo. Vince ben presto concorsi come organista e maestro di cappella fra i quali quello della Basilica "S. Giovanni B." di Monza (1898), della Primaziale di Pisa (1901) e come eleggibile a Loreto (1902). A Milano lavora assiduamente essendo tra l'altro apprezzato collaboratore, nel 1902, del maestro belga Edgar Tinel per l'esecuzione del suo oratorio "Franciscus". Si produce ripetutamente quale valente concertista d'organo in varie città (Torino, Firenze, Venezia, Genova, ecc.). Nel 1903 fu organista nella parrocchiale di Soresina, per diventare poi, nel 1904, organista titolare nel Duomo di Milano incarico che tenne fino al 1924, anno in cui passò alla Parrocchiale milanese di S. Francesco di Paola. Nel frattempo alla fine del 1903 viene eseguito il suo "Natale del Redentore". Memorabili i suoi due concerti uno di musica antica italiana tenuto nel 1905 nella chiesa di S. Giacomo Maggiore in Bologna, in occasione delle feste per il centenario di quel Liceo Musicale; l'altro tenuto a Parma nella chiesa della Steccata per la celebrazione centenaria di Claudio Merulo componendo una meditazione sulle strofe finali dell'Ode carducciana "La chiesa di Polenta", che è la sua più nota composizione corale. Numerosi i concerti in chiese e teatri anche all'estero, specie in Francia e Svizzera. Fu inoltre docente nella Scuola civica di musica per canto corale, nella Scuola superiore di arte sacra "Beato Angelico". Per vent'anni lavorò in qualità di revisore dell'Editrice Ricordi. Dal 1924 fu poi felice improvvisatore d'organo durante le funzioni nella chiesa di S. Francesco di Paola in Milano. Lo stesso Toscanini lo volle all'organo per l'esecuzione, avvenuta nel Conservatorio, della Terza sinfonia in do minore di Saint Saens. Un ruolo importante il Ramella ebbe all'interno del Movimento di riforma della musica sacra, seguendo le direttive di Pio X. Su di esse egli svolse la più complessa attività, integrata da quella di insegnante e di revisore e riduttore di opere di altri autori del suo tempo. Nel marzo 1913 il "Bollettino Ceciliano" gli attribuisce il "primo posto" nella riforma indicando i suoi mottetti come "tutti d'un profumo di poesia" e in grado di elevare a Dio. Fu grande amico di Bentivoglio, Cervi, Donini, Mapelli e Pozzoli e tra i più attivi collaboratori di Lorenzo Perosi.
Fra le SUE COMPOSIZIONI: "Stabat Mater" (1895) (per mezzosoprano, coro, orchestra e organo); "Parafrasi del Salmo 117" (1896, per soli, coro e orchestra); "Salmo 129" (1898, per coro e orchestra); "Il Natale del Redentore" (1903, oratorio per soli, coro, orchestra e organo); "Meditazione" (1904, su testo di G. Carducci, per coro e orchestra); "La canzone della Croce" (1913, per coro e orchestra, su parole del card. Piazza). "Sette pastorali in onore di Gesù Bambino da cantarsi dal popolo all'unisono con accompagnamento d'organo o d'armonium" (Milano, A. Bertarelli e C., 1913, III ed.). "Te Deum" (1915, per coro e orchestra) in onore del card. Ferrari; "Messa" (per due voci pari e organo), pubblicata postuma nel 1947. Moltissimi mottetti e numerose pagine d'organo, tra le quali la "Pastorale da concerto" e la raccolta "Hora liturgica" (pubblicata postuma, nel 1957). Nei vol. VIII e IX pubblicati dall'Azienda Musicale di Milano nel 1913 pubblicò mottetti come "Quid retribuam Domine", "Domine non sum dignus"; gli offertori, "Reges Tharsis", "Lauda Jerusalem", "Recordare Virgo", ecc. Per l'editore Carrara di Bergamo compose dieci canti eucaristici, otto canti mariani, sette canti natalizi, quattro pasquali, quattro partiture per organi e nove canti vari.
EB – Enciclopedia Bresciana di Antonio Fappani
Fondazione Civilità Bresciana
Brescia
www.enciclopediabresciana.it