REMONDI Roberto Demetrio
(Fiesse, 30 aprile 1850 - Torino, 22 gennaio 1928). Di Raimondo e di Maria Fioretti. Si perfezionò negli studi musicali a Milano sotto la guida dei maestri Alberto Mazzucato, Lauro Bossi, Boucheron e Amilcare Ponchielli. È stato scritto di lui che: «dedicatosi alla composizione di musica lirica e chiesastica, e particolarmente sedotto dallo studio dell'organo, in un periodo in cui esso era caduto in Italia in piena trascuranza, vi si dedicò con fervore riscuotendo il più vivo successo quale esecutore di classici saggi, e specialmente quale improvvisatore». Nel 1874 veniva nominato organista della Collegiata dei S.S. Nazaro e Celso a Brescia da dove passò, nel 1876, in Duomo. È stato scritto che: «Ogni domenica, alla messa di mezzogiorno, soleva improvvisare concerti con ottime esecuzioni di sue musiche e specialmente in grandiose pastorali di cui era impareggiabile improvvisatore. La cattedrale in quell'ora era rigurgitante di popolo che ascoltava, oltre la messa, anche le magnifiche esecuzioni organistiche». Fu soprattutto improvvisatore ma scrisse anche musica. Suo il solenne "Vexilla" (1880) per i venerdì di marzo eseguito a lungo. Grandiose le sue pastorali. Per raffinare la sua arte fu a Parigi dove fioriva una celebre scuola d'organo e dove si impose subito alla stima più alta tanto che nel 1878 tenne al Trocadero un acclamato concerto. Altri applauditi concerti tenne a Milano, in occasione dell'Esposizione Nazionale, e in varie città italiane. Diresse per qualche tempo la banda cittadina. Fin dal 1876 era dichiarato benemerito dai Veterani del 1848-1849. Nel 1885 componeva l'inno per l'inaugurazione della Ferrovia Brescia-Iseo; compose anche alcuni inni patriottici (Dieci Giornate, A Cavour, In morte di Garibaldi). Nel 1891 venne, per telegramma, chiamato come organista a Piazza Armerina, in Sicilia, con un lauto stipendio. Chiamato poi a Torino al Liceo Musicale, fondò nel 1900 una fiorente scuola d'organo dedicata a S. Alfonso Maria de' Liguori nella quale ebbe numerosi allievi fra i quali Ulisse Matthey, Dino Sincero, Schinelli, Piglia, Surbone, Tebaldini, Rosso, Giochi, Fino, Pistone. Suo discepolo anche Luigi Baronchelli. Il suo metodo "Gradus ad Parnassum" fu adottato nei principali conservatori d'Europa. A Torino fu dal 1892 organista della chiesa del Carmine, di S. Dalmazzo ed in varie chiese. Intensa la sua attività in giurie di concorso di "Scholae Cantorum", e di collaudatore d'organo compreso quelli di Ragusa (agosto 1880) e di Faenza (febbraio 1885) costruiti dal Tonoli. Diventato cieco, dovette abbandonare l'insegnamento. È considerato come uno dei migliori organisti del suo tempo mentre il Bollettino "Santa Cecilia" di Torino, in occasione della sua morte, rimarcava come la riforma della musica sacra trovò nel Remondi uno dei suoi fautori più validi e come «speciale caratteristica della sua personalità artistica era l'improvvisazione all'organo caratteristica che egli pure aveva ereditato dal grande Petrali. In questo campo egli non ebbe ai suoi tempi rivali in Italia, e specialmente nello stile fugato egli spiegava una maestria ed una sicurezza senza riscontro». Molto vasta la sua produzione musicale con composizioni edite da Capra, Bianchi e Perosino di Torino, Ricordi e Bertarelli di Milano, Sandron di Palermo ecc. TRA LE MOLTE COMPOSIZIONI: "Messa" a 4 voci dispari, facente parte del repertorio della Accad. Tempia di Torino, spesso eseguita nel Duomo di Milano; "Tantum ergo" a 2 voci simili (1900); "Litanie della B.V." (more italico), a 2 voci simili con o. ad libitum; "Ave Maris Stella" a 2 voci simili, bianche o virili, con o.; "Fughetta" per o.; "Litanie della B.V." (more italico), a 3 voci simili con o.; "Veni Creator" a 2 voci simili, bianche o virili, con o.; "Adoramus te, Christe" a 3 voci simili, bianche o virili; Id. a 4 voci dissimili; Inno "Te Joseph celebrent" a 2 voci simili, bianche o virili, con accomp. d'o.; "Tantum ergo" a 2 voci simili, bianche o virili, con accomp. d'o.; "Litanie della B.V." (more italico), a 3 voci virili con o.; "Adoramus te Domine", "O sacrum Convivium" a 3 voci simili; "Raccolta di 122 canti liturgici" a 3 voci simili; Inno "Iste confessor" a 4 voci dissimili con accomp. d'organo o d'armonio; "Musette" per armonio; "Litanie della B.V." (more italico) a 4 voci; "Adagio" per armonio; "Maria Mater gratiae", inno a 2 voci simili, bianche o virili, con accomp. d'o.; "Pifferata montanara" per o.; "Pastorale" per o., sull'antica Sequenza del Natale Laetabundus; "Ipsi sum desponsata", mottetto a 2 voci bianche, con accomp. d'armonio; "Diversi pezzi per organo" (Torino, M. Capra); "Messa" p. coro all'unissono (Bergamo, V. Carrara); "Sulla tomba di Guilmant" (Parigi, Gerard); "Messa" a 4 voci dissimili; "Fuga pastorale" p. o. (Torino, M. Capra); "Messa in onore del Sacro Cuore di Maria" (1901); "Inni patriottici: Dieci giornate di Brescia" eseguito da un coro di 300 voci; "A Cavour" inno sinfonico strumentale eseguito nelle principali città d'Italia; "Elegia in morte di Garibaldi" eseguita a Brescia da quattro bande; "Sogni d'Euterpe" 5 pezzi p. pf. (Torino, Bianchi); "Zingaresca", pezzo caratteristico p. pf. (idem). "Preludio mesto" p. pf. (Parigi, Gerard); "Lamberto Malatesta", opera in 4 atti, libr. di Luigi Perugini (mai rappresentata). Ha inoltre pubblicato: "Guida pratica per imparare a improvvisare sull'organo"; "Sei grandi studi per la sola pedaliera"; "Gradus ad Parnassum" (167 studi per la pedaliera dell'organo liturgico e moderno, adottato in Conserv. italiani e stranieri); "Cento ed una registrazione per organi moderni", ecc.

EB – Enciclopedia Bresciana di Antonio Fappani
Fondazione Civilità Bresciana
Brescia
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