Andrea Tambalotti
TAMBALOTTI Andrea
(Mairano, 15 luglio 1903 - Manerbio, 14 maggio 1973). Di famiglia contadina, fu notato per la passione alla musica e preso in simpatia dal maestro Bartolomeo Maninetti, organista di talento, e fu da lui avviato alla conoscenza dell'organo e della musica in genere. Proseguì poi gli studi presso l'Istituto "G. Donizetti" di Bergamo conseguendo il diploma di organo nel 1922. Con i maestri Arnaldo Bambini, organista di Verolanuova, e Gianluigi Tonelli completò gli studi di organo e composizione. Sostenne poi l'esame di stato al Conservatorio di Parma. Il suo primo incarico come organista fu ad Offlaga dal 1925 al 1926, dove il parroco don Alessandrini, musicofilo e appassionato intenditore di musica sacra, lo guidò nella scelta dei pezzi musicali, affinando sempre più il suo gusto e la sua sensibilità. Tra le maggiori esecuzioni di questo periodo si ricorda soprattutto l'oratorio "La Giuditta", eseguito integralmente con i solisti, il coro e l'orchestra.
Ad Offlaga conobbe la maestra Maria Fadini, che sposò il 27 aprile 1927, dalla quale ebbe tre figli: Luigi, don Franco e Mario, ai quali trasmise la passione per la musica e l'arte. Nello stesso anno iniziò a Manerbio la sua attività di organista e direttore della corale "S. Cecilia". Insegnò per molti anni canto corale presso la locale scuola di avviamento professionale. Nelle scuole elementari insegnò varie operette per i bambini e partecipò ai concorsi provinciali ottenendo il primo premio assoluto nel 1933 con l'esecuzione, al Teatro Duse di Brescia, della "Bella addormentata nel bosco", a cui assistettero il Ministro della Giustizia, Francisci, e l'autore stesso dell'operetta, il Corona, che si complimentò per la perfetta esecuzione e per la ricchezza delle scene e dei costumi. Fu direttore del corpo bandistico manerbiese, dimostrando anche in questo campo la sua disponibilità, le sue capacità musicali e l'abilità nell'armonizzare, non solo gli strumenti, ma anche le varie personalità che spesso erano in contrasto fra loro.
Nel 1936-37 partecipò ad un concorso a livello regionale per giovani autori e compositori a Brescia, eseguendo musiche per pianoforte, violino e violoncello, ottenendo un ottimo piazzamento. Partecipò al concorso nazionale della Casa Musicale "Principe" di Milano, classificandosi 25° su 375 concorrenti, con diploma d'onore e medaglia di vermeil. Oltre alle prestazioni parrocchiali fu impiegato comunale dal 1929. Chiamato alle armi nel 1939 per pochi mesi e poi richiamato il 22 marzo 1941, partecipò alla Campagna di Russia nel 215° Battaglione T.M. In Russia nel 1942 compose una Messa eseguita a Stalino con la sola tromba. Tornato, riprese la direzione della Corale parrocchiale "S. Cecilia" di Manerbio, apprezzata moltissime volte nelle esecuzioni sacre e profane, che ottenne il I premio nel concorso diocesano nell'anno 1956. Fu inoltre direttore del Corpo Bandistico "S. Cecilia" di Manerbio (medio organico), premiato a due concorsi: Chiari 2° premio, Pisogne 1° premio. Diresse anche molti concerti con piccole orchestre eseguendo molte musiche sinfoniche operistiche e caratteristiche. Assieme ad alcuni amici formò una piccola orchestra, l'unica in tutta la provincia che si esibisse senza scopo di lucro. Con la corale, memorabili e riuscitissime furono le accademie, che venivano fatte ogni anno in occasione delle solennità dei Santi Pietro e Paolo e della "Seconda di ottobre", durante le quali, grazie alla direzione perfetta del maestro, venivano eseguiti pezzi di grande effetto.
Tra le composizioni più importanti ricordiamo: "Cristo Risusciti" (marzo 1934); "Figlio dormi" (dicembre 1940, per il seminario di Botticino Sera); Missa Prima "Christi Nativitas" (2 v.p., composta durante la campagna di Russia del 1942); "Ave Maria" (3 ottobre 1943, per tenore e coro a 4 voci); "La Canzone della valle" (16 maggio 1947, per coro a 3 voci bianche); "Madre di Cristo" (1949 su parole di don Pietro Bianchi in occasione del I Congresso Mariano della diocesi); "Vieni o grande Pellegrina (agosto 1950, su parole di don P. Bianchi); Missa Seconda "Tu es Sacerdos" (a 3 voci dispari, eseguita per la prima volta il 15 giugno 1952 in occasione della "Prima Messa" di suo figlio, don Franco); "Cantata a Maria Crocifissa di Rosa" (1965, a 2 voci); "Inno parrocchiale manerbiese" (3 settembre 1965, su parole di Giulio Schinetti); "Il Treno" (composto ed eseguito nel 1966, in occasione del I centenario della ferrovia Brescia-Cremona); "Messa funebre" (2 novembre 1968).
Fra le musiche profane ha composto per pianoforte un "Trio in si minore", un "andante allegro", un "andante allegro" per pianoforte e violino e un "allegro" per pianoforte, violino e violoncello, eseguiti all'Istituto musicale Venturi di Brescia al concorso dei giovani compositori (anno 1935), presieduto da Isidoro Capitanio, nel quale riportò vivissimo successo; pezzi vari per pianoforte. Compose inoltre altre partiture. Il suo grande impegno fu di ridurre, trasportare, trasformare canti trovati su antologie, di altri autori, rendendoli più facili se troppo difficili, più armonici se troppo semplici. Ha lasciato pure musiche per violino e violoncello in occasione di matrimoni. Nelle celebrazioni liturgiche in chiesa parrocchiale, collaborava come organista il figlio Luigi (13 febbraio 1928 - 19 marzo 2002), il quale studiava meticolosamente ogni pezzo musicale, così da trarre dallo strumento le sonorità più adatte alle armonie delle voci.
EB – Enciclopedia Bresciana di Antonio Fappani
Fondazione Civilità Bresciana
Brescia
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