Franco Sciannameo (Maglie, 5.VIII.1942) ha studiato violino al Conservatorio Santa Cecilia di Roma sotto la guida di Lilia d’Albore e Arrigo Pelliccia ottenendo il diploma nel 1963. In seguito ha studiato armonia e contrappunto con Antonio Ferdinandi e Carlo Pinelli su consiglio di Raffaele Gervasio che lo introdusse nel mondo della musica applicata lavorando con musicisti quali Ennio Morricone, Carlo Savina, Bruno Nicolai e tanti altri.
Ha fatto parte dei Solisti di Roma e del Quartetto di Nuova Musica col quale ha collaborato all’incisione discografica e prime mondiali di musiche di Giacinto Scelsi seguendo le assai complesse direttive estetiche e tecniche del compositore e di Vieri Tosatti. Dal 1965 al 1968 ha fatto parte dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia prima di trasferirsi negli Stati Uniti dove ha studiato musicologia alla University of Hartford, ha insegnato violino e storia della musica al Hartford Conservatory e ha fatto parte della Hartford Symphony dal 1968 al 1979. In seguito ha suonato con le orchestra di Dallas/Fort Worth (Texas) e Ohio Chamber Orchestra (Cleveland, Ohio).
Sciannameo ha conseguito due lauree di Master in Historical Musicology (tesi sul film Amarcord di Fellini/Rota) ed in Cultural Studies (tesi sul concetto di “value” nelle arti applicate) presso la University of Pittsburgh. Dal 1992 è professore di studi interdisciplinary presso la Carnegie Mellon University (Pittsburgh, Pennsylvania) dove dal 2006 copre anche la carica di direttore dei programmi di lauree interfacoltà. È anche Visiting Professor presso la University of Leeds in Inghilterra.
Sciannameo ha inciso dischi (Sonate per viola e pianoforte di Felix Draeseke) e ha pubblicato studi su Filippo Trajetta (1777-1854), Mazzini, Giorgetti, Pizzetti, Alfano, Scelsi e Rota. Più recente è la sua attività dedicata al Futurismo italiano con la realizzazione in forma virtuale di opere di Depero, Balla, Marinetti e Sant’Elia che riflettono il connubio oggi indissolubile tra arte e tecnologia.

Biografia ricevuta da Franco Sciannameo, 2021.